lunedì 30 dicembre 2013
mercoledì 18 dicembre 2013
IL PANETTONE DI KAT
Il panettone è un dolce milanese
tradizionale, oggi tipico del Natale, periodo in cui è presente su tutte le
tavole d’Italia. Alto nella versione lombarda, basso e largo in quello
piemontese, la sua origine è circondata da diverse leggende che ne fanno
risalire l’origine al ‘400. Una di queste narra del falconiere Ugo degli
Atellani, che, innamorato della figlia del fornaio Toni, si fa assumere in
bottega e ne arricchisce il pane con prelibati ingredienti, suscitando l’entusiasmo
dei clienti e risollevando, così, le sorti della bottega. Un’altra racconta di un’origine
“fortuita”: durante un banchetto natalizio di Ludovico il Moro, il cuoco
carbonizzò il dolce e lo sguattero Toni per aiutarlo a rimediare al disastro
mise a disposizione un pezzo di impasto avanzato che aveva conservato, arricchito
con alcuni ingredienti trovati in dispensa, e cotto per il proprio pasto. La
tavolata si esaltò assaggiando quel “pasticcio rimediato” e poiché tutti
volevano sapere come si chiamasse, il cuoco disse che era “'l pan del Toni”.
Al di là di queste storie nate
probabilmente da fantasie popolari, il panettone era originariamente un grosso
pane su cui veniva incisa una croce prima della cottura, che, in occasione del
Natale, e con evidente valore simbolico, veniva diviso dal padrone di casa fra
tutta la famiglia e consumato intorno al focolare in cui bruciava un ceppo di
quercia (cerimonia del ciocco). Un pezzo di questo pane andava conservato e
consumato il Natale seguente, come simbolo di buona fortuna.
Il pane del Natale venne man mano
ad arricchirsi di ingredienti quali burro, uova, uvetta e canditi, fino a
giungere alla ricetta che conosciamo e durante l'occupazione austriaca, il
panettone fu il consueto dono natalizio del governatore di Milano al principe
Metternich che ne diventò appassionato consumatore.
Dal 2005 il Panettone è tutelato da
un disciplinare di produzione, che determina tutte le caratteristiche necessarie
per poterlo definire tale; inoltre il Panettone Tipico della Tradizione
Artigiana Milanese deve essere prodotto con lievito naturale, due impasti, tre
lievitazioni di cui una in stampo di cottura.
Di seguito, per dare la giusta
importanza a questo grande dolce spesso sminuito dal delirio consumistico dei
nostri giorni, che ricerca il prezzo più basso piuttosto che l’alta qualità, non
vi proporremo una versione casalinga, ma una tradizionale, con lievito madre e
tutte le lievitazioni del caso. Ricetta impegnativa, ma di grande soddisfazione,
ispirata da quelle dei Maestri
Pasticceri Lorenzin e Massari e da noi rielaborate, spero, non troppo
indegnamente.
Per 2 Panettoni da 1 Kg (stampo carta da 18 cm. diametro e altezza cm12):
INGREDIENTI TOTALI:
180gr Lievito madre rinnovato 3
volte
260gr zucchero
400gr Manitoba
200gr farina 0
110gr Latte
60gr Acqua circa
16 Tuorli medi (268gr)
350gr burro morbido + circa 40 gr
per la lavorazione
6gr lecitina di soia
1/2 stecca vaniglia
10gr sale fino
30gr miele
2gr lievito birra
300gr uva sultanina
150gr arancia candita
100gr cedro candito
1 tazzina cognac per bagnare uva
sultanina.
PRIMO IMPASTO (giorno 1):
180gr lievito madre
160gr zucchero
110gr latte
60gr acqua
350gr Manitoba
100gr farina 0
10 tuorli
200gr burro morbido
1/2 bacca di vaniglia
6gr lecitina di soia
2gr. Lievito di birra
Mattino: Fare l’ultimo rinfresco del lievito con 100gr lievito madre, 100gr manitoba, 50gr acqua.
Ore 17.00 circa: 1° impasto.
Fare una fontana con la farina in
una ciotola capiente.
Sciogliere lo zucchero nel latte e
acqua, farlo freddare e frullare il tutto con 5 tuorli, i semi della bacca di
vaniglia, il lievito di birra e la lecitina. Versare 2/3 del composto all’interno della
farina. Cominciare ad impastare e quando l’impasto comincia ad essere liscio,
aggiungere il restante 1/3. Impastare
ancora per renderlo omogeneo .
Unire il lievito madre e altri 5
tuorli tre per volta. Impastare ancora
fino a far ben “incordare”.
Ora aggiungere il burro in tre
volte, quindi lavorare per almeno 30 minuti, o fino ad avere un impasto liscio
ed elastico.
N.B. Durante la lavorazione, per
evitare che l’impasto si appiccichi troppo, non aggiungere farina, ma ungere le
mani ed il piano con il burro.
Far lievitare ben coperto da
pellicola tutta la notte o fino a far raddoppiare o triplicare. La mattina, se
necessario, aiutare il processo inserendo nel forno un pentolino di acqua
bollente e portando la temperatura interna a 28°.
SECONDO IMPASTO – secondo giorno:
100gr zucchero
100gr farina 0
50gr Manitoba
50gr circa acqua (se necessaria-
io non l’ho usata)
6 tuorli
150gr burro morbido
30gr miele
10gr sale fino
10gr sale fino
Ore 14 circa:
In una grande ciotola mettiamo il
primo impasto con la restante farina ed impastare bene.
Aggiungere poco alla volta i
tuorli, la vaniglia e il miele, facendo incordare.
Poi lo zucchero ed il sale.
A questo punto inserire il burro
in tre o quattro volte.
Far riposare 30 minuti,
quindi aggiungere i canditi e
l’uvetta precedentemente ammollata in
acqua calda prima e poi nel cognac e ben strizzata.
Far riposare al caldo 1 ora circa.
Ungiamo le mani ed il piano con
burro, dividiamo l’impasto in 4 (per il panettone di 1 kg di impasto, ci vuole
circa 1,200kg di impasto), e diamo una forma arrotondata a ciascun pezzo
(pirlatura) e mettiamoli negli stampi di cartone, che devono risultare riempiti
per 1/3. Si consiglia di poggiare gli stampi su una teglia, in quanto altrimenti sono difficili da spostare senza
deformarli.
Mettere nel forno spento e far
lievitare tutta la notte, o finchè l’impasto non abbia raggiunto 1 cm dal
bordo.
Il giorno dopo, completata la
lievitazione, tirarli fuori e scaldare il forno
a 180°.
Nel frattempo,
praticare un taglio a croce sulla superficie delicatamente con una
lametta e mettere al centro una noce di burro.
Abbassare la temperatura a 170°
ed infornare. Dopo 10 minuti abbassare ulteriormente a 160°.
La cottura dovrà durare circa 1
ora, 1 ora e 20 (può variare a seconda del forno) o, se si possiede un
termometro da cucina, fino a quando la temperatura interna ha raggiunto i 93°.
Appena cotti, infilare degli
spiedi a un paio di cm dal fondo e appenderli capovolti e far freddare 12 ore,
dopodichè chiuderli in sacchetti di plastica per alimenti.
Si conservano tranquillamente per
15-20 giorni in ambiente non troppo riscaldato.
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Roma, Italia
domenica 15 dicembre 2013
UN NATALE AL BACIO... DI DAMA
Baci di dama
Un nome che evoca tenerezze: un bacio tra due friabili biscotti uniti da “scioglievole” cioccolato, come le bocche di due amanti.
Un nome che evoca tenerezze: un bacio tra due friabili biscotti uniti da “scioglievole” cioccolato, come le bocche di due amanti.
Originari della città piemontese
di Tortona, una leggenda narra che siano nati da un desiderio di Vittorio Emanuele
II, il quale chiese al suo cuoco di creare un nuovo dolce. Storia,
probabilmente, nata giacché erano sempre presenti sulle tavole reali d’Italia e
d’Europa.
La mia ricetta è a base di
mandorle (che adoro), ma è possibile anche farli con le nocciole, come si usava
lo scorso secolo in Piemonte. Come variante si può aggiungere del cacao all’impasto
(Baci Dorati), ma gli originali sono senza…
280 gr Farina
20 gr Amido di frumento
300 gr Mandorle pelate
5 Mandorle amare oppure essenza di mandorla
220 gr Zucchero
300 gr Burro
200 gr cioccolato
Un pizzico di sale
■
Preparazione
Asciugare le mandorle in forno
senza farle dorare. Metterle nel vaso del mixer e frullarle insieme allo
zucchero, che servirà ad assorbire l'olio che sprigioneranno.
In una ciotola porre il burro
morbido (ma non sciolto) tagliato a pezzi, la farina, l’amido di frumento
(Frumina) e le mandorle tritate e amalgamare con le mani .
Aggiungere il pizzico di sale e
impastare il tutto fino ad ottenere un panetto compatto, avvolgerlo nella
pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigorifero per una o due
ore.
Una volta rassodato, suddividerlo
in tanti bastoncini, tagliarli in pezzetti di circa 6-8 gr (come gli gnocchi) e
fare delle palline. Disporre le palline d’impasto su una teglia foderata di
carta forno. Mettere la teglia in frigorifero per almeno altri 30 minuti. Dopodiché
cuocere in forno statico a 150°-160° per circa 20 minuti; la superficie dei
biscotti dovrà rimanere chiara. Far freddare senza toccarli (caldi sono
morbidissimi e si rompono).
Sciogliere il cioccolato a
bagnomaria, oppure nel forno a microonde. Farlo freddare mescolandolo per qualche minuto
fino a renderlo più denso. Con un cucchiaino o con una sacca da pasticceria disporlo
sulla parte piatta del biscotto e ricoprirlo con un altro biscotto, in modo da
creare una specie di panino.
Lasciare che il cioccolato
indurisca, e poi… UNO TIRA L’ALTRO!!!
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