Di origini contadine, viene in seguito nobilitata alla corte dei Gonzaga. Noi l'abbiamo preparata secondo la tradizionale ricetta con farina di mais, quella di mandorle e lo strutto invece del burro.
Con in più un bicchierino di grappa, come consigliato da un nostro amico mantovano anch'egli.
10 gr di farina di mandorla
90, gr di mandorla tritate grossolanamente
90gr farina 00
100gr farina di mais
75gr zucchero
1 tuorli,
50gr burro,
50gr strutto,
1 tazzina da caffe' di grappa
scorza di ½ limone grattugiata,
pizzico sale
vaniglia
Procedimento:
Setacciare le farine, mescolarle
al pizzico di sale e disporle a fontana su una spianatoia.
Disporre al centro il burro
morbido, lo strutto, i tuorli, lo zucchero, la vaniglia e la scorza di limone.
Amalgamare tutti gli ingredienti,
incorporando pian piano le farine e la grappa. Lavorare velocemente, per avere
un impasto grossolano e non omogeneo (briciole, ovvero” brise”).
Imburrare e infarinare una teglia
tonda da crostata (va bene anche la usa e getta) e disporvi l’impasto senza
schiacciarlo troppo, in modo che rimanga irregolare in superficie. Decorare con
alcune mandorle con la pelle.
Far riposare in frigo per un’ora
e cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti o fino a
colorazione.
L'abbiamo accompagnata con una profumata grappa di Moscato.
... ma anche un Lambrusco Mantovano Amabile poteva essere ideale.
...ma anche un bel Recioto spumante......
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