Sfilata dei carri a Lipari |
Dopo tanti post in cui ho parlato di dolci di Carnevale,
ho realizzato che c’era un grande assente. Alla ricerca di tradizioni italiane
ho sentito un alone di nostalgia affiorare, i ricordi delle mie estati in un
paradiso tanto vicino a noi, in cui gli intensi profumi delle erbe aromatiche
della macchia mediterranea, l’odore salmastro di un mare cristallino e delle
rocce vulcaniche si intrecciano con una storia millenaria, carica di tradizioni
lasciate dai tanti popoli che si sono fermati su queste isole.
Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Stromboli, Alicudi e
Filicudi, “le sette sorelle” patrimonio dell’umanità per l’Unesco, ma anche per
chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerle, con la loro gente, i paesaggi e
i sapori, che lasciano un segno indelebile nell’anima.
Come dimenticare quei
prodotti così veri? I pomodorini resi dolcissimi dal sole e dalle rocce brulle,
i capperi, la Malvasia, “u pane Caliatu” pane di grano duro, tostato e condito
con i meravigliosi prodotti delle isole…
Le Eolie sono rimaste nel mio cuore, come la mia cara amica
Emanuela che mi invita ogni anno, e alla quale ho chiesto la ricetta di quei
magnifici dolcetti, fatti tradizionalmente a Carnevale, fritti e ricoperti di vino cotto: i gigi o,
come si dice da loro, giggi. Forse poco conosciuti nel “continente”, ma
sicuramente degni di menzione, come i tanti piatti tradizionali eoliani legati
alle festività, e non solo.
1 kg farina
00
200 gr
zucchero
200 g di
strutto
3 tuorli
1 uovo
intero
½ bustina
lievito per dolci
Un pizzico
di cannella
Un pizzico
di sale
Vino bianco q.b.
1/2 lt di
vino cotto
Olio per
friggere
Procedimento:
Setacciare la farina con il lievito e fare una fontana.
Mettere al centro lo zucchero, lo strutto, l’uovo e i tuorli, il sale, la cannella e impastare,
aggiungendo man mano il vino necessario a ottenere un impasto omogeneo e
morbido; lasciar riposare per 30 minuti avvolto nella pellicola.
Formare dei bastoncini dello spessore di circa 1 cm e tagliarli a tocchetti lunghi circa un paio di centimetri, come si fa per gli gnocchi. Scaldare abbondante olio in una padella capiente e friggere poco per volta i gigi, rigirandoli di tanto in tanto fino a farli dorare uniformemente. Toglierli con una schiumarola e adagiarli su carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.
Formare dei bastoncini dello spessore di circa 1 cm e tagliarli a tocchetti lunghi circa un paio di centimetri, come si fa per gli gnocchi. Scaldare abbondante olio in una padella capiente e friggere poco per volta i gigi, rigirandoli di tanto in tanto fino a farli dorare uniformemente. Toglierli con una schiumarola e adagiarli su carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.
Versare in un tegame il vino cotto, farlo scaldare a fuoco bassa
e immergervi i gigi, ricoprendoli uniformemente e mescolandoli per un paio di
minuti. Togliere dal fuoco e disporre in un vassoio da portata.
Ecco i dolci del
buonumore e della convivialità!
Un po’ di paradiso a
casa nostra…
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